"Nessun uomo è un'isola"
Post del 19/09/2016
di Sabrina Gioda
Ci sono persone e ci sono scatole.
Dentro le scatole ci sono città, parchi, montagne, laghi, distese immense di deserto.
Le costruzioni possono avere varie forme e misure: può trattarsi di palazzi, capanne, castelli, negozi, fabbriche, hotel o alveari popolari, nei quali vivono delle persone. Persone vere, in carne e ossa con proprie idee e gusti specifici.
Un insieme più o meno grande di edifici e di persone, forma una comunità.
(Continua)
Dentro le scatole ci sono città, parchi, montagne, laghi, distese immense di deserto.
Le costruzioni possono avere varie forme e misure: può trattarsi di palazzi, capanne, castelli, negozi, fabbriche, hotel o alveari popolari, nei quali vivono delle persone. Persone vere, in carne e ossa con proprie idee e gusti specifici.
Un insieme più o meno grande di edifici e di persone, forma una comunità.
(Continua)
Coscienza o conflitto?
Post del 10/09/2016
di Sabrina Gioda
Attorno ci sono i colori, i rumori della città, fiori, macchine.
E c'è gente che cammina, gente che corre. Ci sono passanti, negozianti, taxisti e automobilisti.
E in mezzo a tutto questo c'è lui. E' lì perché abbiamo deciso che dovrà fare qualcosa.
In funzione di un'azione futura, lui si trova fermo, da solo, in una via, tra sconosciuti e facce ostili.
Respira un'aria che ancora non conosce.
Indossa abiti che gli abbiamo cucito addosso ma che forse, lui trova scomodi.
Ha un corpo, ha un peso, ha persino una faccia. Ed è pronto all'azione.
(Continua)
E c'è gente che cammina, gente che corre. Ci sono passanti, negozianti, taxisti e automobilisti.
E in mezzo a tutto questo c'è lui. E' lì perché abbiamo deciso che dovrà fare qualcosa.
In funzione di un'azione futura, lui si trova fermo, da solo, in una via, tra sconosciuti e facce ostili.
Respira un'aria che ancora non conosce.
Indossa abiti che gli abbiamo cucito addosso ma che forse, lui trova scomodi.
Ha un corpo, ha un peso, ha persino una faccia. Ed è pronto all'azione.
(Continua)
Il senso e la forma: primi passi per un soggetto
Post del 2/09/2016
di Sabrina Gioda
C’è un uomo.
Poniamo trattarsi di un uomo anziano. E’ vestito di grigio. Ha un completo elegante ma consunto: una cravatta vivace, una camicia chiara e una giacca un po’ stretta.
Quest'uomo si trova in un aeroporto.
E’ all’ingresso, dove ci sono i bar e i negozi.
I banchi dei chek in sono lontani.
Se ne sta lì, fermo, davanti a una grande vetrata che dà sulla pista e osserva gli aerei pronti al decollo o appena atterrati. Non ha bagaglio. E’ solo, ed è lì che osserva. Osserva e basta. Appare incredibilmente piccolo in quello spazio. Sembra, dopotutto, un uomo tranquillo.
(Continua)
Poniamo trattarsi di un uomo anziano. E’ vestito di grigio. Ha un completo elegante ma consunto: una cravatta vivace, una camicia chiara e una giacca un po’ stretta.
Quest'uomo si trova in un aeroporto.
E’ all’ingresso, dove ci sono i bar e i negozi.
I banchi dei chek in sono lontani.
Se ne sta lì, fermo, davanti a una grande vetrata che dà sulla pista e osserva gli aerei pronti al decollo o appena atterrati. Non ha bagaglio. E’ solo, ed è lì che osserva. Osserva e basta. Appare incredibilmente piccolo in quello spazio. Sembra, dopotutto, un uomo tranquillo.
(Continua)
L'idea giusta
Post del 26/08/2016
di Sabrina Gioda
Ciascun atto creativo inizia con un battito di ciglia.
Ogni nuova illuminazione (più o meno geniale che sia) nella mente di un artista, consiste in un lampo che potremmo collocare all'interno di uno spazio cronologico infinitamente piccolo e non misurabile.
Il concepimento di un'idea è un movimento, forse il solo, capace di vincere il tempo, uscendo dalle sue rigide griglie.
Avviene tanto rapidamente da sorprendere anzitutto il suo creatore e primo fruitore. E, purtroppo, il più delle volte, essendo tanto rapido, questo movimento diventa sfuggente e inafferrabile, ricadendo nel nulla (o nel tutto) da cui proviene.
(Continua)
Ogni nuova illuminazione (più o meno geniale che sia) nella mente di un artista, consiste in un lampo che potremmo collocare all'interno di uno spazio cronologico infinitamente piccolo e non misurabile.
Il concepimento di un'idea è un movimento, forse il solo, capace di vincere il tempo, uscendo dalle sue rigide griglie.
Avviene tanto rapidamente da sorprendere anzitutto il suo creatore e primo fruitore. E, purtroppo, il più delle volte, essendo tanto rapido, questo movimento diventa sfuggente e inafferrabile, ricadendo nel nulla (o nel tutto) da cui proviene.
(Continua)
Lezione 1: realtà e finzione
Post del 21/08/2016
di Sabrina Gioda
Cosa vedi?
Imparare a osservare è la prima arte alla quale un bravo sceneggiatore dovrebbe dedicarsi.
Affinare lo sguardo, enfatizzare la naturale curiosità, continuare a cercare voci, facce, luoghi e porsi sempre nuove domande sono passi essenziali per diventare seri professionisti.
Qualunque sia la natura del progetto a cui ci si vuole dedicare, che si tratti di fantasy, drama, fantascienza, thriller o docuficion, occorre ricordare che la realtà ha bisogno di scavare il proprio spazio nello schema generale.
E dunque, che colore ha questa realtà? Quali sono le sue ombre, le luci, gli odori e i dolori nascosti in essa?
(Continua)
Imparare a osservare è la prima arte alla quale un bravo sceneggiatore dovrebbe dedicarsi.
Affinare lo sguardo, enfatizzare la naturale curiosità, continuare a cercare voci, facce, luoghi e porsi sempre nuove domande sono passi essenziali per diventare seri professionisti.
Qualunque sia la natura del progetto a cui ci si vuole dedicare, che si tratti di fantasy, drama, fantascienza, thriller o docuficion, occorre ricordare che la realtà ha bisogno di scavare il proprio spazio nello schema generale.
E dunque, che colore ha questa realtà? Quali sono le sue ombre, le luci, gli odori e i dolori nascosti in essa?
(Continua)
Per cominciare
Post del 19/8/2016
di Sabrina Gioda
Questo blog non vuole essere un pedante deterrente per aspiranti sceneggiatori e irrecuperabili sognatori.
Al contrario, visionari, idealisti e appassionati autori saranno bene accetti.
Non sarò certo io a rimarcare il consueto discorsetto circa quanto sia difficile o quasi impossibile riuscire a penetrare l'elitario circolo dei grandi produttori per vedere realizzata la propria opera su grande schermo. Perché, per onestà, sarebbe allora obbligatorio ricordare che, a volte, un buon lavoro, insomma, un progetto veramente buono, può anche finire nelle mani giuste e imboccare la strada del successo al primo colpo. Difficile? Sì, certo. Impossibile? Nemmeno per sogno.
(Continua)